Ph: Corriere di Bologna.

In un recente articolo, il Corriere della Sera di Bologna, ha messo in luce il contributo di SaferPlaces durante e in seguito all’evento alluvionale che ha colpito la regione Emilia-Romagna, intervistando Stefano Bagli, CEO di SaferPlaces.

Durante l’emergenza alluvionale di maggio, la nostra piattaforma SaferPlaces, che è parte del programma InCubed dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), è stata utilizzata dalla Protezione Civile dell’Emilia-Romagna per generare mappe che ritraggono l’estensione delle aree alluvionate, fornendo informazioni sulla profondità e sul volume dell’acqua. Questi dati sono stati particolarmente utili per l’identificazione di zone da evacuare per salvare vite umane. Inoltre, le mappe sono state determinanti anche dopo il disastro, consentendo di stimare i danni delle aree colpite e di valutare le perdite economiche.

SaferPlaces si pone come obiettivo rendere le città più resilienti al cambiamento climatico.

La nostra innovazione consiste nella capacità di fornire informazioni sul rischio di allagamento in tempo quasi reale e per qualsiasi città del mondo, a bassi costi, e con risultati attendibili e ad alta risoluzione spaziale. Per far ciò, SaferPlaces utilizza dati satellitari, climatici e geospaziali combinati con algoritmi basati sull’intelligenza artificiale che calcolano il rischio di allagamento: il tutto all’interno di una piattaforma Cloud.

Durante l’emergenza in Emilia-Romagna, gli algoritmi di SaferPlaces sono stati utilizzati per elaborare i dati del terreno e le informazioni sulle aree inondate in Emilia-Romagna ottenute dalla combinazione di dati in situ e immagini catturate dai satelliti. Infatti, attraverso i dati sull’esondazione dei fiumi, sulla rottura degli argini e quantità di precipitazioni, la piattaforma SaferPlaces è stata utilizzata per produrre una stima attendibile dei danni, creando mappe dove confluiscono dati, numeri e immagini satellitari, mostrando così quali sono le zone che hanno subito più danni.

 

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